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Gocce di Storia

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L’ultima regina di Francia Maria Antonietta è un personaggio iconico e a lei abbiamo deciso di dedicare due puntate: questa e la prossima. Maria Antonietta era e rimane il simbolo dell’Ancien Règime fatto di lusso sfrenato, edonismo e miopia verso un paese, la Francia, che marciava verso il default economico mentre le classi più povere divenivano sempre più rabbiose. La prima parte della propria vita Maria Antonietta la visse così, fra lo sfarzo e la spensieratezza, questa dovuta alla sua scarsissima volontà di dedicarsi alle questioni di Stato e di accogliere anche gli oneri derivanti dal suo ruolo; finché un giorno il vento della Rivoluzione levò il suo primo soffio. Fonti bibliografiche “Maria Antonietta: una vita involontariamente eroica” di S. Zweig, ed. Castelvecchi, 2019 “Maria Antonietta, l’ultima regina di Francia” di C. Erickson, ed. Mondadori 2017 “Maria Antonietta. La solitudine di una regina” di A. Fraser, ed. Mondadori 2017 Musiche usate per la puntata “ Le Bourgeois Gentilhomme – Menuet 1 and 2 ” di Jean-Baptiste Lully interpretato da Advent Chamber Orchestra (fonte: Wikimedia Commons ). E’ un’opera che precede di un secolo il periodo di cui parliamo nel podcast, ma ci sembrava rendesse bene l’atmosfera della corte francese. Avremmo voluto utilizzare un brano di Christoph Willibald Gluck , uno dei compositori preferiti di Maria Antonietta, ma purtroppo non siamo riusciti a trovare brani di buona qualità con licenza Creative Commons. Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina Marie-Antoinette dit «à la Rose». Dipinto a olio di Élisabeth Louise Vigée Le Brun, 1783. Palazzo di Versailles. Fonte: Wikimedia Commons. Altre immagini Maria Antonietta a 12 anni. Dipinto a olio attribuito a Martin van Meytens. Palazzo di Schönbrunn. Fonte: Wikimedia Commons. Maria Antonietta suona l’arpa alla corta francese (aveva 7 anni). Dipinto di Jean-Baptiste André Gautier-Dagoty. Fonte: Wikimedia Commons.…
 
La Malinche o Dona Marina La Llengua. Malinche è una figura poco conosciuta, eppure centrale nella conquista dell’odierno Messico da parte degli spagnoli e coloro che la conoscono hanno opinioni molto forti su di lei: di totale ammirazione o di odio viscerale. I dati storici su Malinche sono pochi e incerti, ma sappiamo che il suo ruolo come traduttrice nella spedizione comandata da Cortés fu importantissimo. Grazie alle sue capacità linguistiche gli spagnoli ebbero sicuramente vita più facile, ma è anche vero che contribuì a rendere meno sanguinosa la conquista dell’Impero Atzeco e che fu la prima a cercare un punto di contatto fra il suo mondo e quello europeo. Fonti bibliografiche “Storia delle altre. Concubine, amanti, mantenute e amiche” di E. Abbott, ed. Mondadori 2006. Articolo biografico di Gabriele Scarparo. Musiche usate per la puntata “ Aztec Fantasy Music – Aztec Temple ” di Terra Fantasy Music ( Bandcamp , Spotify , Apple Music ); utilizzo gratuito per scopi non commerciali. Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina Una pagina del Codice Codice Durán (1576) che mostra Hernán Cortés e La Malinche in Messico, a Tenochtitlan. Fonte: Wikimedia Commons. Altre immagini La Malinche immaginata da Kate Stephens in “The Mastering of Mexico” (1916). New York, The MacMillan Company. Fonte: Wikimedia Commons. Dettaglio di un ritratto di Hernán Cortés, XVI secolo; olio su tela, autore anonimo. Collezione Patronato Hospital de Jesús. Fonte: Wikimedia Commons.…
 
L’Egitto cede sotto la pressione della Repubblica di Roma Cleopatra salì al trono quando ormai i fasti dell’Impero egiziano erano solo pallidi ricordi e la sua presa sul trono dipese, spesso, dall’aiuto di Giulio Cesare prima e Marco Antonio dopo. Di Cleopatra come persona non sappiamo nulla, sappiamo però che fece di tutto per mantenere integro il proprio Paese e a esso, pur con molti errori, dedicò la propria vita. Morta lei morì anche l’Egitto inteso come unità nazionale, perché venne inglobato dalla Repubblica come provincia. Fonti bibliografiche “Cleopatra the Great: The Woman Behind The Legend” di J. Fletcher, Ed. Hoddem & Stoughton, 2009. “Cleopatra” di M. Grant, ed. Hachette, 2011. Note biografiche dall’encicopledia Treccani. Musiche usate per la puntata “ Desert City ” di Kevin McLeod ( incompetech.com ); licenza Creative Commons: By Attribution 3.0 . Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina “Cleopatra” di Heinrich Faust”. 1876, olio su tela. Fonte: wikimedia commons. Altre immagini Questo busto ritrovato sulla via Appia fra Ariccia e Genzano e conservato all’Altes Museum di Berlino ci mostra che aspetto poteva avere davvero Cleopatra. Fonte: wikimedia commons.…
 
La regina crudele? In occasione della terza edizione del Podfest di Parma, Gocce di Storia ha avuto il suo debutto dal vivo e lo abbiamo affrontato parlando di un paese poco noto alle cronache: il Madagascar. Questa è la registrazione di quella folle, adrenalinica e meravigliosa mezz’ora passata sul palco. Il regno di Ranavalona, detta Ramavo, si può riassumere nella domanda “Il fine giustifica i mezzi?” Salita al potere quando l’influenza europea nel Madagascar iniziava a essere forte e con il potenziale di occidentalizzare l’isola, Ramavo scelse di chiudersi a ogni influenza esterna che fosse economica, culturale o religiosa a scapito delle proprie campagne di espansione territoriale, delle casse dello Stato e del benessere della popolazione, in favore del ripristino di vecchie usanze (alcune decisamente barbare) e di una totale quanto irraggiungibile indipendenza economica e militare. La risposta alla domanda iniziale noi non l’abbiamo. Il regno di Ramavo è un susseguirsi di scelte coraggiose o folli, di colpi di stato, di omicidi sanguinosi, e di giochi politici che dipingono un quadro in cui è difficile dire se Ramavo avesse davvero capito che gli europei sarebbero stati la causa della fine dell’indipendenza dei malgasci o fosse, semplicemente, una donna orgogliosa con una certa vena di crudeltà. Fonti bibliografiche Keith Laidler “Female Caligula: Ranavalona the Mad Queen of Madagscar” John Wiley &Sons, (Londra, 2005) Musiche usate per la puntata “ Arcane ” di Kevin MacLeod ( incompetech.com ). Licenza Creative Commons: By Attribution 3.0 Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina La regina Ranavalona I (riportata nell’immagine con il nome alternativo di “Ranavalo Manjaka”) nel 1875 circa. Incisione su legno di H. Linton. Fonte: Wikimedia commons Altre immagini Il figlio Rakoto (poi re Radama II) nel 1861. Foto di William Ellis. La Trobe Picture Collection. Fonte: Wikimedia commons. Joseph-François Lambert (incisione di Henri Le Chartier & G. Pellerin, 1888). Fonte: Wikimedia commons.…
 
La lettura di uno o due racconti di storie o leggende della Val di Sole seguita da un breve approfondimento storico sull’argomento è il formato che abbiamo scelto per lo speciale estivo registrato all’aperto in Val di Sole (promettiamo: mai più registrazioni accanto a un corso d’acqua! ) e, se vi piacerà, sarà il formato che adotteremo anche nei futuri speciali estivi. Quest’anno parliamo dei minatori che scavavano il ferro nelle miniere sopra Comasine e della chiesetta di Pegaia. Le storie sono tratte da “ Lungo le rive del noce – leggende e racconti delle valli di Non e Sole ” di Quirino Bezzi; edizioni Centro Studi Val di Sole. Prima pubblicazione del 1988, ristampa del 1996. Le miniere di San Luigi e di San Carlo si trovano qui: Visualizza mappa ingrandita La chiesetta di Pegaia si trova qui: Visualizza mappa ingrandita Musiche usate per la puntata In questa puntata non abbiamo utilizzato una musica di sottofondo. Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina Entrata di una delle miniere di Comasine ripristinate al loro aspetto originario (foto scattata da noi nel 2017). Altre immagini La chiesetta di Pegaia (San Bartolomeo) La chiesetta dall’esterno. Fonte: Wikimedia commons. L’interno. Fonte: Wikimedia commons. L’affresco di San Cristoforo sul retro. Fonte: Wikimedia commons. Anna Lisa ha una crisi di “ridarella” incontrollabile durante la registrazione. 🙂 … e anche Davide si fa contagiare.…
 
Tutankhamon: il faraone bambino Nell’immaginario collettivo Tutankhamon è forse il faraone per eccellenza: l’aura della maledizione, il fortunoso ritrovamento della tomba e la famosissima maschera d’oro ne hanno accresciuto e definito il fascino. Eppure, Tutankhamon regnò per poco tempo e morì a soli diciotto anni. In questa puntata ripercorriamo la sua storia, quella del tempo in cui ha vissuto e delle circostanze che lo hanno portato fino a noi. Fonti bibliografiche “The Unknown Tutankhamun: A Biography of the Unknown King” di M. Eaton-Krauss, ed. Bloomsbury 2015 Sito sugli usi egizi Musiche usate per la puntata “The Legend of Narmer” di WombatNoisesAudio (licenza Creative Commons Attribution 3.0 ). Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina “Il faraone Tutankhamon distrugge suoi nemici”: dipinto su legno, Museo Egizio del Cairo. Fonte: Wikimedia Commons. Altre immagini Il sigillo ancora intatto sulla porta della tomba di Tutankhamon; foto del 1922 (fonte: Wikimedia Commons). Quattro piccoli contenitori d’oro per gli organi interni dalla tomba di Tutankhamon; Museo Egizio del Cairo. Durante il processo di mummificazione gli organi interni (polmoni, fegato, stomaco e intestino) del faraone vennero asportati, puliti e piazzati in questi contenitori di circa 45 cm; i contenitori vennero poi collocati nei veri e propri vasi canopi di alabastro, a loro volta sigillati in una scatola d’oro posta all’interno della tomba. Fonte: Wikimedia Commons. Howard Carter e George Herbert, conte di Carnarvon, nel 1922 all’uscita della tomba di Tutankhamon (fonte: Wikimedia Commons) Schema (assonometria) della tomba di Tutankhamon.…
 
La santa dei descamisados In questo episodio ripercorriamo la breve, ma sfolgorante vita di Eva Perón che dalla povertà dell’entroterra brasiliano arrivò a Buenos Aires dove, dopo una discreta carriera nel mondo dello spettacolo, divenne la moglie del presidente argentino Juan Perón. Amatissima dal popolo argentino sia per il suo impegno verso i poveri, sia grazie a una sapiente politica, Eva è ancora oggi ricordata e venerata come una delle persone che più si spese per la classe operaia e i racconti apocrifi su di lei sono innumerevoli. Segnaliamo, non per l’accuratezza storica, ma per la bellezza delle musiche e la bravura degli attori il musical “Evita” del 1996 per la regia di A. Parker con Madonna, Antonio Banderas (che canta benissimo) e Jonathan Pryce. Fonti bibliografiche “Evita: The Real Life of Eva Perón” di N. Fraser e M. Navarro ed. W.W. Norton & Co. (1996) https://www.evitaperon.org/ (sito biografico) Musiche usate per la puntata “ Don’t cry for me Argentina “, composta da Andrew Lloyd Webber su testi di Tim Rice nel 1976 per il musical Evita , nella versione cantata da Madonna per il film omonimo del 1996. “ Tango de Manzana ” di Kevin MacLeod ( incompetech.com ). Licenza Creative Commons By Attribution 3.0 . Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina Eva Perón nel 1948, fotografata da Pinélides Aristóbulo Fusco. Altre immagini Tessera dell’Asociación Argentina de Actores, 1939 Eva in Spagna durante durante la “Giro d’Europa”.…
 
La regina nera In questa seconda puntata ci soffermiamo a lungo sugli eventi che portarono al massacro della Notte di San Bartolomeo, l’episodio più sanguinoso e politicamente disastroso del “regno” di Caterina. Questa carneficina contribuì, più di ogni altra cosa, a disegnare attorno a Caterina l’aura della Regina Nera: una donna capace di ricorrere a omicidi, tradimenti e stermini pur di tener stretto il potere per sé e per i propri figli. L’altra parte ripercorre invece la fine del regno di Carlo e quello di Enrico fino alla morte di Caterina avvenuta nel gennaio 1589. Se volete vedere un bel film, anche se non sempre aderente alla realtà storica, consigliamo “La Regina Margot” del lontano 1994, diretto da Patrice Chéreau e con la bravissima (e sempre compianta) Virna Lisi nei panni di Caterina, liberamente tratto dall’omonimo romando di Dumas padre. Fonti bibliografiche “Caterina de’Medici: un’italiana alla corte di Francia” di J. Orieux, Mondadori, 1997 “Caterina de’Medici” di L. Frieda, Giunti 2003 Musiche usate per la puntata Dont vien cela di Claudin de Sermisy . Fonte: Wikimedia commons. Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina Il massacro della notte di San Bartolomeo immaginato da Édouard Debat-Ponsan nel 1880 (quindi molto più tardi). Olio su tela. Collezione Musée d’Art Roger-Quilliot, Clermont-Ferrand. Fonte: Wikimedia commons. Altre immagini Il massacro della notte di San Bartolomeo dipinto da François Dubois, un pittore protestante di Amiens fuggito in Svizzera dopo il massacro. Olio su tela. Museo cantonale di belle arti di Losanna. Fonte: Wikimedia commons.…
 
La banchiera alla corte di Francia Caterina de’Medici è una figura complessa e avvolta da numerosi pregiudizi. Il primo fu quello che patì durante i cinquanta e passa anni che visse in Francia dove venne sempre vista come la donna straniera, che veniva da una famiglia divenuta potente grazie al denaro delle attività bancarie, di origini se non umili di sicuro non nobili. Nata per avere una vita tranquilla, si trovò contro ogni previsione a governare una delle più grandi nazioni europee in un momento storico tumultuoso e complicato. In questa prima parte seguiamo Caterina lungo la sua infanzia e fino alla vigilia della Notte di San Bartolomeo, una delle più sanguinose della storia francese. Fonti bibliografiche “Caterina de’Medici: un’italiana alla corte di Francia” di J. Orieux, Mondadori, 1997 “Caterina de’Medici” di L. Frieda, Giunti 2003 Musiche usate per la puntata “ Doulce Mémoire ” di Antonio Gardano , eseguita da Collegium Vocale . Fonte: Wikimedia Commons . Gardano è un compositore nato in Provenza ma poi trasferitosi a Venezia, quasi contemporaneo di Caterina (1509-1569). Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina Caterina de’ medici nel 1536. Ritratto dipinto da Corneille de Lyon; National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty. Fonte: Wikimedia Commons. Altre immagini Caterina ritratta da Germain Le Mannier, olio su tela. Periodo fra il 1547 e il 1559. Galleria degli Uffizi, Firenze. Fonte: Wikimedia Commons.…
 
Fra isteria di massa, fanatismo religioso e turbolenze politiche Nel 1692, nel villaggio di Salem due ragazzine manifestarono sintomi che oggi le avrebbero portate dritte dalla neuropsichiatra infantile; quattrocento anni fa la risposta fu sicura e unanime: possessione demoniaca. Tuttavia, liquidare la faccenda come un mero episodio a carico di creduloni fanatici puritani sarebbe ingiusto, per tutti gli attori in gioco. I puritani erano una piccola comunità incorporata dentro altre comunità più grosse, organizzate e non necessariamente a loro favorevoli. Il sospetto e gli interessi personali che infettarono la comunità dell’Essex in quei pochi mesi deve, senza dubbio, essere letta in un’ottica di più ampio raggio. ( Contenuto extra : non perdete, dopo i titoli di coda, la raccolta di tutti gli “ehhhmm” di Anna Lisa tagliati da questa puntata ). Fonti bibliografiche Documenti del processo a cura della Missouri-Kansas City Law School Documenti del processo a cura dell’Università della Virginia “Death in Salem: The Private Life Behind the 1692 Witch Hunt” di D. Foulds, Globe Pequot ed. agosto 2013. Musiche usate per la puntata “ Suspicion ” di Celestial Aeon Project . Fonte: Jamendo . Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . Musica di sottofondo per “scarti di storia” dopo i titoli di coda: “ Hyperfun ” di Kevin MacLeod ( incompetech.com ); licenza Creative Commons: By Attribution 3.0 La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina Incisione del 1876 dal libro “Pioneers in the settlement of America: from Florida in 1510 to California in 1849” di William A. Crafts. Fonte: wikimedia commons. Altre immagini Ritratto del giudice William Stoughton nel 1700 circa; artista sconosciuto. Harvard Art Museums. Fonte: wikimedia commons. Mappa di Salem Village relativa al 1692, ricreata nel 1866 (da fonti storiche) da Charles W. Upham per il libro “Salem Witchcraft, With an Account of Salem Village and a History of Opinions on Witchcraft and Kindred Spirits” (1867). Fonte: wikimedia commons. Il reverendo Increase Mather nel 1688. Dipinto di Joan van der Spriet.…
 
I capolavori di Mansfield Park e Persuasione La vita di Jane Austen fu pressoché priva di grossi sconvolgimenti, quando il padre lasciò la curazia e Jane, insieme alla madre e alla sorella, si trovò priva di una casa intervenne uno dei fratelli e tutti i maschi, nel merito delle proprie possibilità, assistettero le donne della famiglia; eppure i suoi personaggi affrontano le più svariate peripezie descritte con cognizione di causa. Jane, in apparenza, aveva anche una scarsa conoscenza dei “fatti della vita”, ma quasi tutti i suoi romanzi smentiscono questa convinzione. In “Mansfield Park” si toccano, più che in altre opere argomenti quali lo schiavismo, il divorzio e l’adulterio. In “Persuasione” si parla a lungo di perdono, rimorso, influenzabilità e fedeltà. Gli ultimi due romanzi di Jane sono un concentrato di morale, nel senso migliore del termine, e un invito a riflettere sulle proprie scelte e sulle loro conseguenze. Jane Austen, col tempo, è diventata anche un personaggio su cui scherzare, come nel secondo episodio della seconda stagione di Good Omens: https://www.goccedistoria.it/wp-content/uploads/2023/09/good-omens-2-austen.mp4 Se avete perso la puntata precedente della serie su Jane Austen la potete trovare qui: Jane Austen – prima parte . Fonti bibliografiche “La zitella illetterata. Parodia e ironia nei romanzi di Jane Austen” di Beatrice Battaglia, ed. Liguori (2009). “Jane Austen, i luoghi e gli amici” di Constance Hill, ed. Jo March (2013). Musiche usate per la puntata Gymnopédies – III. Lent et grave di Erik Satie interpretato da Madì . Fonte: Jamendo . Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina Ritratto di Jane Austen basato su uno della sorella Cassandra (vedere la copertina dell’episodio precedente). Duyckinick, Evert A. Portrait Gallery of Eminent Men and Women in Europe and America. New York: Johnson, Wilson & Company, 1873. Fonte: Wikimedia Commons. Copertina dell’edizione originale di Mansfield Park (1814).…
 
L’autrice inglese più famosa del mondo raccontata attraverso le sue opere Jane Austen, forse, non avrebbe mai immaginato che a più di duecento anni dalla sua morte saremmo stati ancora qua a leggere i suoi libri e che da essi sarebbero scaturiti innumerevoli sequel, spin off e retelling. Nata e cresciuta nella campagna inglese, Jane era una donna arguta, intelligente e mediamente povera, di certo non abbastanza ricca da attrarre i corteggiatori a frotte e probabilmente non abbastanza bella per compensare la scarsità della sua dote. A una vita matrimoniale mediocre Jane preferì la solitudine in un’epoca in cui lo zitellaggio era ancora uno stigma e dedicò la propria vita alla scrittura. In questa puntata ripercorriamo le sue orme fino alla vigilia della pubblicazione di “Mansfield Park”, quando ormai era diventata un’autrice piuttosto famosa. Fonti bibliografiche “La zitella illetterata. Parodia e ironia nei romanzi di Jane Austen” di Beatrice Battaglia, ed. Liguori (2009). “Jane Austen, i luoghi e gli amici” di Constance Hill, ed. Jo March (2013). Musiche usate per la puntata Gymnopédies – I. Lent et douloureux di Erik Satie interpretato da Alessandro Deljavan (OnClassical) . Fonte: Jamendo . E’ un brano di un autore francese e posteriore di quasi un secolo (1888), ma per noi evoca precisamente le atmosfere di Jane Austen e dei suoi libri. Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina Ritratto di Jane Austen (circa 1810) per matita e acquerelli, dipinto dalla sorella Cassandra. Fonte: Wikimedia Commons. Copertina del primo volume della prima edizione di Orgoglio e Pregiudizio (1813). Fonte: Wikimedia Commons.…
 
Verso l’indipendenza del Texas Fra il 1835 e il 1836 il Texas, allora facente parte del Messico, insorse contro il governo centrale guidato dall’autoproclamatosi dittatore Antonio L. de Santa-Anna. I motivi erano molteplici: militari, giuridici, economici e culturali; molti uomini arrivarono dagli Stati Uniti per appoggiare la causa dei loro ex-connazionali emigrati e i combattimenti furono vari e aspri. Fra la fine di febbraio e i primi di marzo del 1836 un manipolo di uomini tenne e perse la fortezza di Alamo. Quasi tutti gli occupanti morirono e, col tempo, la Battaglia Alamo divenne oggetto di profonda retorica nazionalista. Abbiamo aperto il gruppo Telegram di Gocce di Storia , per chiacchierare di tutto ciò ch riguarda direttamente o indirettamente la storia. Lo trovate su https://t.me/goccedistoria . Fonti bibliografiche “Forget the Alamo: The Rise and Fall of an American Myth” di B. Burrough, C. Tomlinson e J. Stanford, Penguins Publishing Group (2022) Texas Historical Association Musiche usate per la puntata “ Sardana ” di Kevin MacLeod ( incompetech.com ); licenza Creative Commons: By Attribution 3.0 . Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina The Fall of the Alamo (1903) di Robert Jenkins Onderdonk rappresenta Davy Crockett che usa il fucile come una clava contro le truppe messicane. Fonte: Wikimedia Commons. Altre immagini Ritratto di James Bowie fra il 1831 e il 1834 circa, del pittore George Peter Alexander Healy. Fonte: Wikimedia Commons. Il presidente messicano Antonio Lopez de Santa Anna nel 1852; litografia di Craig H. Roell. Fonte: Wikimedia Commons. La cappella di Alamo nel 2009. Fonte: Wikimedia Commons.…
 
Una nobile prussiana diventa zarina La Russia del ‘700 era un luogo tutt’altro che tranquillo, colpi di stato e congiure avevano rovesciato zar e mietuto numerose vittime. È in questo contesto che si inserisce Caterina II di Russia, una giovane prussiana che, per sfuggire al convento, costrinse il marito all’abdicazione divenendo, quindi, zarina. Caterina fu una donna libera, liberale e molto erudita. In questa puntata ripercorriamo le sue orme dalla nascita fino alla morte avvenuta, per sua fortuna, per cause naturali. Fonti bibliografiche “Caterina la Grande e la Russia del suo tempo” di I. de Madariaga ed. Einaudi, 2021 Musiche usate per la puntata “ Orthodox Chant ” di Steve Oxen ( Fesliyan Studios ). Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina Caterina II nel 1763 in un dipinto di Fyodor Rokotov. Tretyakov Gallery. Fonte: wikimedia commons. Altre immagini Caterina II nel 1770 circa in un dipinto di Fyodor Rokotov, a sua volta copia di un dipinto di Alexander Roslin. Museo Hermitage a S.Pietroburgo. Fonte: wikimedia commons. Elisabetta di Russia, dipinto di Louis Tocqué. Fonte: wikimedia commons. Pietro III (Carlo Pietro) in un dipinto di Fyodor Rokotov del 1758 circa. Fonte: wikimedia commons.…
 
Teste d’aglio, paletti di frassino e film Il vampiro è una figura folkloristica universalmente diffusa e, negli ultimi anni, anche oltremodo affascinante. In questa puntata sui generis puntiamo lo sguardo su Erzsébet Báthory e Vlad III di Valacchia, entrambi legati al mito del vampiro e al vampirismo. Due figure inafferrabili, confuse, piene di ombre e la cui reputazione è stata inquinata da talmente tante dicerie che discernere il vero dal falso è impossibile o quasi. Per quante opere visive e letterarie abbiamo citato in puntata, molte altre non lo sono sono state per questioni di spazio. Aggiungiamo alla lista “ Io sono leggenda ” di Richard Matheson che ribalta lo stereotipo del mostro. Ecco i link ai podcast di storia che abbiamo segnalato alla fine dell’episodio: HistoryCast Di Enrica Salvatori. Il podcast è diventato difficile da ascoltare, perché il dominio historycast.org è ormai scaduto da tempo. Si trovano ancora le puntate su The Internet Archive o su zenodo.org . Bistory Ideato e narrato da Andrea W. Castellanza, diretto e prodotto da Sebastian Paolo Righi per NWFactory. https://www.spreaker.com/show/bistory Podcast con le lezioni e le conferenze di Alessandro Barbero Curato da Fabrizio Mele https://barberopodcast.it/ Storie di donne nella storia Di Francesca Ferragina https://francescaferragina.com/storie-di-donne-nella-storia/ Storia d’Italia Di Marco Cappelli https://italiastoria.com/ https://www.spreaker.com/show/storia-ditalia DirtypediA Di Vincenzo Olindo https://www.spreaker.com/show/dirtypedia Fonti bibliografiche: “Assassine” di Cinzia Tani, ed. Mondadori, 1999 “La contessa Dracula. La vita e i delitti di Erzsébet Báthory ” di Tony Thorne, ed. Mondadori, 1998 “Dracula, Prince of Many Faces: His Lifes and Times” di Radu R. Florescu e Raymond T. McNally, Brown US (1989) “Il mito del vampiro. Da demone della morte nera a spettro della modernità” di Mario Barzaghi, ed. Rubbettino, 2010. Musiche usate per la puntata: “ Gregorian Chant ” di Kevin MacLeod ( incompetech.com ); licenza Creative Commons: By Attribution 3.0 . Sigla di chiusura: “ Susan ” di Vvsmusic . Fonte: Jamendo . La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi. Immagine di copertina: Ritratto di Erzsébet Báthory; autore sconosciuto, XVII secolo. Fonte: Wikimedia Commons. Ritratto di Vlad III di Valacchia. Autore sconosciuto, XVI secolo. Fonte: Wikimedia Commons. Altre immagini: Fotografia di Bram Stoker nel 1906. Fonte: Wikimedia Commons. Locandina del film Dracula del 1931 con Bela Lugosi. Fonte: Wikimedia Commons. Copertina del gioco di ruolo “Vampiri: la Masquerade”. Fonte The Unofficial White Wolf Wiki.…
 
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