GLIMT di Rikke Bakman (focus)
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vedi libro: https://www.libri.it/glimt
Glimt, albo illustrato di Rikke Bakman, narra una piccola storia che ha come protagonista Rikke, una bambina danese di sei anni in vacanza con la sua famiglia sul Mare del Nord. Rikke è un alter ego nemmeno troppo dissimulato dell’autrice stessa che, oltre a condividere il taglio di capelli con la piccola protagonista, attinge a piene mani alla sua esperienza personale. Glimt si presenta come un album di ricordi che inanella una successione di istantanee e fissa per sempre nella memoria una giornata di vacanza, di cui è stata protagonista l’autrice stessa. Una giornata di vacanza sulla costa danese, che affiora vivida dagli anni ’80, portando con sé tutta l’atmosfera di quel decennio, nel linguaggio, nelle canzoni, nei marchi allora in voga. Una giornata al mare, come tante altre, fatta di piccole grandi avventure ma soprattutto di dettagli familiari che ci ricordano anche la nostra infanzia… Ecco spiegato il significato di un titolo misterioso per il lettore di lingua italiana: Glimt, significa infatti ‘scorci’, quindi ‘istantanee’, visioni che luccicano sotto il sole che indora le onde del mare del Nord. Quando si è bambini, si sa, le giornate non finiscono mai e alla fine ci si addormenta come sassi dopo mille emozioni: nelle tavole della Bakman seguiamo dunque le emozioni e le peripezie di una bambina tra avventure in mezzo a dune, che appaiono sconfinate e pericolose, scoperte misteriose e situazioni di vita familiare, dalle relazioni con altri bambini al comportamento degli adulti, che appare talvolta drammatico e misterioso… tutti piccoli scorci di una vacanza che insieme formano un ricordo. È l’autrice stessa a fornirci, in un’intervista, una chiave di lettura: “Volevo rappresentare il ritmo di una giornata d’estate dal punto di vista di un bambino, quando sei in vacanza con i genitori, e ti sembra che i giorni siano lunghissimi e che tutto possa succedere. Ciò che volevo evocare erano proprio le sensazioni di quando si è bambini: un vero e proprio tuffo nei ricordi, in quelli più piccoli, poiché da bambini siamo molto più sensibili rispetto a tutto ciò che ci succede intorno”. Disponendo una sola tavola per ogni pagina, per una lettura lenta, che si sofferma sui dettagli, l’autrice consapevolmente alterna immagini d’azione e paesaggi dipinti con cieli tempestosi che scandiscono il trascorrere del tempo, dalla mattina alla sera. I disegni a matita colorati con pastelli a cera evidenziano uno stile naïf, apparentemente ingenuo, un tratto infantile grazie al quale forma e contenuto diventano tutt’uno e viene pienamente rappresentato il punto di vista della piccola protagonista. La sensazione infantile è enfatizzata dalla mancanza di prospettiva e proporzione – gli oggetti distanti possono essere grandi quanto quelli vicini, e le teste delle persone appaiono troppo grandi, i piedi troppo piccoli, i denti o le labbra troppo sporgenti. Racconta l’autrice: “Ho provato molti materiali diversi, e le matite mi sono semplicemente sembrate la scelta più adatta e naturale. Dopo aver visto il libro, molte persone hanno notato il legame con l’infanzia, poiché è lo stesso tipo di materiale che userebbero anche i bambini, o che è usato di frequente anche per i libri per ragazzi. … Anche per quanto riguarda le prospettive innaturali, si tratta del mio modo naturale di disegnare”... continua
Rossella Botti
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